Rate per 460 euro al mese e perdita del lavoro. Come superare questo momento difficile senza creare danni per il futuro?
La gestione del momento è di fondamentale importanza. Se non lo si fa i danni che possono scaturirne possono essere gravi.
Domanda:
Sono disoccupato ma ho due prestiti attivi e quindi ogni mese devo sborsare 460 euro e non so come fare.
Per un periodo di tempo mi ha aiutato mio padre ma ora come ora lui non puo piu.
Cosa è consigliabile fare? esiste la possibilità di un consolidamento prestiti o similare?
Cordiali saluti
(Domanda inserita il 15-05-2023 sulla pagina:
Prestito per disoccupati, garanzie alternative e finalità)
Risposta:
Gentile Utente,è indubbio che sfortunatamente Lei si trovi in una situazione difficile:
il debito persiste ma essendo venuto meno il reddito non ha modo di saldare le rate per un complessivo di 460 euro mensili, cifra notevole anche a fronte di uno stipendio medio.
E' chiaro che i soldi non ci sono e quindi Lei non può pagare.
Quello che deve essere altrettanto chiaro che bisogna gestire la situazione; in altre parole non ci si può limitare a dire "qui i soldi non ci sono, chi vivrà vedrà".
Questo atteggiamento eccessivamente fatalista è perdente, non fosse altro perché, banalmente, la/e finanziaria/e che hanno erogato i prestiti nemmeno sanno che nel frattempo Lei ha perso il lavoro.
Quindi la prima cosa da fare è comunicare chiaramente lo stato delle cose, specificando la data in cui è avvenuta la perdita del lavoro e la data dell'ultimo stipendio ricevuto.
Questo atto in primo luogo dimostrerà alla finanziaria il Suo intento di essere chiaro ed onesto, attivo nel gestire il problema.
In secondo luogo frenerà la finanziaria da agire in maniera immediata con azioni di recupero credito.
Che senso avrebbe infatti tentare tali azioni nei confronti di chi non ha più un reddito?
L'unica azione possibile sarebbe, mediante una pratica abbastanza lunga, arrivare ad un pignoramento di uno o più beni al fine di rientrare del capitale prestato.
E' una azione fattibile ma che potrebbe non essere vantaggiosa, specie se Lei ritrovasse lavoro a breve.
Non è un caso che mediamente le finanziarie aspettano sei mesi per dichiarare la decadenza del beneficio del termine, che è il punto di partenza delle azioni di recupero crediti.
La Decadenza del Beneficio del Termine. Cosa è? E quando avviene? | |
La Decadenza del Beneficio del Termine è una perdita di diritti da parte del debitore che si troverà a dover rimborsare il prestito in una unica soluzione. Capiamo come funziona.
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Dopo aver chiarito l'importanza delle comunicazioni e la trasparenza passiamo a possibili operazioni finanziarie da attuare nel breve.
Ebbene qui non c'è proprio nulla da dire:
essendo Lei privo di reddito non può ricorrere ad un consolidamento dei prestiti in essere perché, a prescindere da quanto bassa potrebbe essere la nuova rata, Lei non avrebbe comunque la copertura economica per pagarla.
Ed anche cercare una rinegoziazione dei due prestiti separatamente non porterebbe, per lo stesso motivo, ad alcun risultato.
In estrema sintesi quello che si deve fare è attendere di ritrovare un lavoro e ricominciare a pagare le rate, coprendo nel tempo gli interessi di mora legati a questo periodo di sospensione forzata dei pagamenti.
Chiamate telefoniche del recupero crediti, che fare se divengono troppo insistenti? | |
Le chiamate del recupero crediti sono attività del tutto lecite, ma con dei limiti nel numero e nel comportamento. Vediamo come difenderci.
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Saluti.
La redazione
Pubblicato da: Andrea De Magistris - Aggiornato il 15-05-2023
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