Prestito con la NASpI, soluzione possibile per i disoccupati?
Se da un lato i periodi della vita in cui si richiede un prestito sono quelli in cui si affrontano le maggiori difficoltà economiche, dall'altro quando ci si trova in una condizione di debolezza ecco che banche e finanziarie tirano i "cordoni della borsa" perché non si fidano della capacità di restituire il dovuto da parte dei debitori disoccupati, anche se percepiscono l'indennità di disoccupazione.
Ma tecnicamente sarebbe possibile comunque richiedere ed ottenere un prestito ponendo come garanzia il reddito percepito in regime di NASpI?
e, qualora la risposta sia affermativa, quali sono i comportamenti tenuti da chi quei prestiti deve erogarli?
E ci sono possibilità per sfruttare il canale preferenziale tipico per accedere ad un finanziamento, ossia la cessione del quinto?
Proveremo a rispondere a tutte queste domande nei prossimi paragrafi, chiudendo sulla possibilità di utilizzare comunque la NASpI per entrare in possesso di nuova liquidità laddove essa occorra per iniziare una nuova attività imprenditoriale.
Tecnicamente è possibile ricevere un prestito durante la NASpI
Partiamo dunque dal verificare se sia possibile o meno essere finanziati ponendo come garanzia l'indennità NASpI.Ebbene la risposta è si, a causa della natura stessa di questo tipo di reddito che gli conferisce un grado di affidabilità sufficiente perché una finanziaria possa erogare un prestito.
- La NASpI è un trattamento previdenziale, ossia un reddito che viene attribuito al disoccupato in virtù di versamenti fatti all'INPS nel corso della propria vita lavorativa.
E' proprio come la pensione di vecchiaia, chi ha versamenti la riceve, chi non ha mai lavorato non ha diritto a percepirla.
QUello che deve essere rimarcato, dunque, è che la NASpI non è un trattamento assistenziale. - Trattandosi di trattamento previdenziale e non assistenziale la NASpI può essere pignorata.
La finanziaria dunque sa che se chi ha preso il prestito poi non paga le rate potrà ricorrere, mediante una azione legale, al pignoramento della indennità stessa o del conto corrente del debitore al fine di rientrare dei propri soldi
Come funzionerebbe un prestito concesso in regime di NASpI?
La NASpI ha dei limiti di durata imposti per legge, ad oggi essa non può durare più di ventiquattro mesi.Questo implica che la durata del prestito stessa sarebbe necessariamente limitata a tale durata.
Il motivo è che dopo la sua cessazione il debitore si troverà del tutto senza reddito e quindi impossibilitato a pagare e non aggredibile dalla finanziaria mediante decreto ingiuntivo e relativa azione di recupero crediti.
Concettualmente la situazione è analoga a quanto accade nel Prestito con contratto a tempo determinato.
Il risvolto di maggiore impatto è che l'importo massimo ottenibile sarà di conseguenza piuttosto esiguo perché in due anni, pur pagando la rata più alta compatibile con il reddito, non si potrà restituire somme importanti.
Sin qui abbiamo detto che è tecnicamente possibile essere finanziati ed anche individuato la durata massima ammissibile.
Dunque sembra dunque cosa fatta ma...
Cosa accade nella realtà se andiamo in finanziaria?
Forti di quanto finora esposto saremmo tentati di andare subito in banca, o presso una finanziaria, a richiedere un prestito con del sano ottimismo, ma dovremo purtroppo frenare i nostri entusiasmi.Se è infatti vero quanto detto fin qui rimane comunque un forte fattore negativo che pesa sulle nostre teste:
aver perso il proprio lavoro, trovarsi a vivere con un reddito inferiore e senza certezze per il futuro, ci pone in una condizione di intrinseca debolezza.
La finanziaria saprà che potenzialmente possiamo garantire di restituire tutto quanto il dovuto ma vedrà comunque rischiosa l'operazione e ci considererà clienti poco attraenti,anche in considerazione dell'importo esiguo del prestito erogabile che porterà a loro, proporzionalmente, poco profitto.
Si può concludere che ottenere il prestito desiderato in NASpI sia piuttosto improbabile.
Cessione del quinto dell'indennità?
Se consideriamo quanto affermato prima, ossia che sulla NASpI può essere esercitato un pignoramento e che la durata del prestito può essere di ventiquattro mesi potremmo pensare che allora sia possibile effettuare una cessione del quinto.Questo non è comunque ammissibile, sia perché la finanziaria sarebbe poco interessata a farlo, sia perché viene lecito domandarsi che cosa accadrebbe se il disoccupato trovasse un nuovo lavoro e perdesse l'indennità.
Finanziamento per avviare una nuova attività: NASpI anticipata
Chiudiamo con una nota specifica per chi cercasse un finanziamento per avviare una nuova attività imprenditoriale.In questo caso potrebbe richiedere la corresponsione della NASpI anticipata, ossia dell'intero importo dell'indennità in una unica soluzione invece che mese per mese.
Questo è un metodo per sopperire alla difficoltà di ottenere un finanziamento ed entrare in possesso delle liquidità necessaria per almeno provare a costruirsi una nuova condizione lavorativa.
